Placido
Labozzetta

Nel mondo della lirica, ogni nota è un bacio, un’affermazione appassionata dell’emozione umana. È un viaggio intrapreso con le voci che si ergono come poesia incarnata, trasformando il palpito del cuore in armonie senza tempo.

Lirica Placido

La mia vita con la musica lirica vicino

LA MIA PASSIONE

LA mia storia

Sono nato a Favazzina, poco prima di Scilla, in provincia di Reggio Calabria, il 21 Febbraio 1946.

Nel Marzo del ’56 sono partito da Napoli con la nave Cristoforo Colombo alla volta dell’America insieme a mio padre Giuseppe, a mio fratello Rocco e a mia sorella Rosa. Per 6 mesi sono rimasto presso lo zio Placido a Shirley (NY) frequentando la William Floyd School, poi insieme a papà Giuseppe sono tornato in Italia. Appena rientrato ho provato, per due mesi, la vita del Seminario nel Convento dai Frati Capuccini a Nicotra, ma poi, non trovandomi, sono tornato a Favazzina.

Nel 1967 sono emigrato a Milano e ho trovato lavoro alla Faema come operaio. Alla sera lavoravo come accertatore esterno della zona di Milano Crescenzago per la S.I.A.E. In quegli anni inoltre ho stretto amicizia con il celebre baritono Cesare Bardelli per la fortuita circostanza di frequentare la stessa latteria! Era il 1969 e Bardelli mi invitò insieme ad altri amici alla sua interpretazione della Tosca al San Carlo di Napoli insieme a Marcella Pobbe e Flaviano Labò. Quella fu la prima opera lirica che vidi. Alla fine della rappresentazione andammo tutti a mangiare al ristorante Zia Teresa dove la cena era accompagnata da cantori con chitarra e mandolino e qui spinto dalla compagnia intonai ‘O Sole mio. Ricevetti molti complimenti e lì decisi che avrei seguito e coltivato la mia passione per il canto, che fino a quel momento era stata per me poco più di un gioco nel mio cercare di imitare i idoli come Tullio Pane e Nunzio Gallo. A Favazzina tutti si ricordano ancora del “bambino col microfono di legno”.

Nel 1968 ho vinto il concorso in Ferrovia a Milano ma già dal ’71 mi sono trasferito a Verona dove ancora risiedo. Nel Settembre dello stesso anno ho sposato Santina Soave, mia moglie e madre dei miei figli: Maria Elena e Giuseppe. Ho quattro nipoti: Sara, Pietro, Andrea e Luca.

Il 27 Dicembre del 1987 ho ricevuto il riconoscimento di “Cavaliere al merito della Repubblica italiana” e nel 1991 quello di “Cavalier Ufficiale”. Il 02 giugno del 2003 mi hanno riconosciuto il titolo di “Commendatore”.

A Verona ho cercato di entrare in Conservatorio, ma vista l’età mi hanno ammesso solo come auditore con il maestro Arrigo Pola. Mi sono quindi affidato privatamente alla maestra Carla Zilotti fino alla sua morte. Insieme alla Sig.ra Francesca Zinelli Gibin, con cui ho proseguito le mie lezioni, abbiamo fatto svariati concerti: ricordo tra i più emozionanti uno a Cremona ed uno al carcere di Verona organizzato dal Comune di Verona. Sono poi andato a lezioni di canto dal maestro Renato Sabbioni. Nel 1995 sono stato operato di tiroide e mi sono di lì a poco pensionato. Questi due eventi mi hanno portato a smettere di cantare per un lungo periodo.

Nel 2007 per una strana circostanza incontrandomi con Francesco, figlio di Aida Meneghelli, si è riaccesa quella voglia di cantare il realtà mai spenta del tutto. Da allora Aida Meneghelli è la mia insegnante.

Ho realizzato quattro CD (CD-1, CD-2, CD-3, del 4 non ho ancora messo online le tracce) con la musica che da sempre porto nel cuore e, umilmente, interpreto. In questo viaggio sono stato accompagnato dal maestro Pietro Salvaggio, che ringrazio. Si tratta di alcune arie scelte nell’infinita bellezza del melodramma italiano e di qualche canzone napoletana che appartiene alla nostra storia.

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